Su Don Alessandro Benzi vi invito semplicemente a consultare quanto potrete trovare a questo link oppure a farvi quattro chiacchiere con chi lo ha conosciuto... per info: Marco Pasotto dell'Associazione Don Benzi alla eMail
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Frammenti dalla ML "Scout" Parla Pier Giuseppe Alvigini: Devo una spiegazione per quanto riguarda “Sir Volpe”. Quando ero Capo Reparto (si dice ancora così ?) insistevo continuamente, soprattutto con l’alta squadriglia (Capi Sq. e vice), sul tema dell’educazione, in quanto ambivalente. Da un lato dovevamo sollecitare il Lupetto, l’Esploratore, il Rover a scoprire i propri “talenti “ personali e a realizzarli. Dall’altro lato incoraggiare la loro intelligenza a scoprire la realtà oggettiva, il patrimonio di conoscenza. Inoltre insistevo sempre anche sul valore della volontà e della perseveranza. Ecco come è venuto fuori, per loro divertimento, “vol.pe.”. Devo spiegare anche il “Sir”. Nell’immediato dopoguerra, per noi italiani, esistevano due principali riferimenti scout : quello francese e quello inglese. Personalmente non avevo dubbi sulla scelta inglese e, sempre per loro divertimento, mi hanno aggiunto “Sir”.
e ancora: "Quando nella primavera 1948, il Geom. Martinengo, allora Capo Reparto, decise di farsi prete, Mons. Gagnor e Don Benzi mi pregarono di sostituirlo. Così è iniziata la mia … avventura scout".
Parla Leo Vannelli: ... Un giorno ci venne a far visita una persona adulta in uniforme scout, con i calzettoni rigorosamente sotto il ginocchio. Ricordo anche che i calzettoni nella parte alta avevano un piumetto che svolazzava. Questa persona ci era stata presentata come un tale Alvigini, un "vecchio scout"...
Parla Giorgio Ponzano sulla Carta di Clan del 1952 che potete vedere nella photogallery sezione Verso il Centenario: CARTA DI CLAN Carta pesante da disegno; i margini non risultano diritti, e quindi neppure paralleli. Misure approssimate del foglio: 32 cm X 52 cm.
Il testo originale: Citta’ di Londra “B. P. room” Davanti a Dio e sul nostro onore, in questo giorno 12 del mese di Agosto dell’anno 1952 di Nostro Signore, in questo luogo ove la memoria del Capo è piú che altrove viva e presente noi, qui convenuti, ci impegniamo a fare del “Servizio” l’espressione più alta della nostra vita. Ne gratia Dei vacua in nobis sit. Seguono le firme: Luigi Scagliola (con croce scout); Gigi Mazza, Giorgio Gaetani; G. F. Busso. Il 12 Agosto 1952, dedicato a S. Chiara, era un martedi’. Il testo e’ stato scritto, probabilmente da Gigi Mazza e/o Giorgio Gaetani, con penna stilografica a inchiostro nero; occupa circa 18 cm X 20 cm. Le lettere nel titolo, a caratteri di tipo gotico, sono state prima contornate a penna e poi riempite con tratti paralleli inclinati a 45 gradi, tranne B, P, che sono stati riempiti con matita gialla e rossa; le iniziali C e L sono state decorate esternamente con florilegio a matita gialla. Il timbro, (forse) originariamente di colore rosso, ellittico circa 5,3 cm X 3,5 cm, riporta l’indirizzo della Sede Scout Londinese di quel tempo: THE BOY SCOUTS ASSOCIATION IMPERIAL HEADQUARTERS 26 BUCKINGHAM PALACE ROAD LONDON S. W. I. Una pattuglia, composta da: Don Sandro Benzi, ?? Cresta, Giorgio Gaetani, Piergiorgio Gaidano, Gigi Mazza, Ivo Pelliccioni, Giorgio Ponzano, Luigi Scagliola, partita da Alessandria intorno al 20 luglio 1952, dopo aver attraversato diversi paesi europei era stata ospitata ad una Jamborette in Galles, presso Pembroke, all’inizio di Agosto. La Carta di Clan venne composta durante il viaggio di ritorno dalla Jamborette. Nella spalla sinistra del foglio, il successivo manoscritto di Pier Giuseppe Alvigini su 6 righe, occupa circa 48 cm X 5 cm: La presente pergamena, compilata a Londra, nella stanza di Lord Baden Powell, viene assunta ad atto costitutivo del Clan Alessandria 1º. Essa viene controfirmata da Pier Giuseppe Alvigini quale Capo Clan e da Padre Daniele Penone O. P. quale A. E. di Clan. Su di essa viene ammesso a firmare lo scout di Iª classe Gian Franco Busso- La costituzione del Clan prende forza dalla Benedizione di S. E. Rev.ma Giuseppe Gagnor O. P. vescovo di Alessandria e valore dal suo timbro e dalla sua firma A questo atto viene allegato un protocollo aggiuntivo per gli altri Scouts non ancora di Iª classe che aspirano al Noviziato Rover. A mano a mano che essi saranno ammessi al Clan, potranno firmare la presente pergamena In Alessandria il 29 di marzo del 1953 Chiesa dei S.S. Lucia e Paolo – chiesa degli Scouts Seguono le firme: Pier Giuseppe Alvigini R. S. ; P. Daniele Penone O.P. Il 29 Marzo 1953, S. Secondo, era una domenica. Sul foglio non sono evidenti ne’ il timbro vescovile, ne’ la firma di Monsignor Gagnor.
Parla Nicola Savi: È ben vero che ufficialmente la nostra iscrizione è datata 9 gennaio 1917, con direttore responsabile firmatario: Don Stornini, ma è altrettanto vero quanto segue. Dal mio lavoro di ricerca, note sull'origine. <Ma quando avvenne?> Pochi mesi dopo la fondazione dell'ASCI nazionale!. Era presumibilmente l'autunno di quell'anno, il 1916, quando si formò in Alessandria il primo reparto di scout cattolici. Lo attestano tre fonti che citiamo: 1. “Storia della diocesi alessandrina” di Lanzavecchia, 2. l'articolo “Convegno diocesano” pubblicato su L'Ordine del 5 maggio 1917, 3. “I fanciot di Don Stornini” AAVV (per tutti vedasi indice bibliografico). La nota numero 22 di pagina 347 del ricco lavoro del Professor Lanzavecchia, collega e amico di Don Sandro (Don Alessandro Benzi), cita la “Relazione sullo stato della Chiesa alessandrina” redatta dal Vescovo Mons. Capecci datata 31/12/1916. Viene qui presentato un elenco delle istituzioni esistenti in diocesi all'interno del quale troviamo: <è sorto il primo reparto di esploratori cattolici, per iniziativa della giunta diocesana e della federazione giovanile cattolica...>. I puntini di sospensione sono di Lanzavecchia ma li facciamo nostri perché, non avendo ritrovato in archivio vescovile il documento citato, restiamo sospesi nella curiosità di conoscere quali informazioni essi vanno a celare.
Sicuri della scrupolosità del Professore, ci accontentiamo del dato certo che lo scritto attesta: siamo nel 1916! Il settimanale diocesano, invece, riporta: <... Il Rag. Gho Presidente della Federazione in modo breve e sintetico ma chiaro espone quanto la Federazione ha fatto nell'anno decorso (1916 – ndr), riscuotendo applausi specialmente quando ha accennato al lavoro lungo e pieno di difficoltà che si è dovuto incontrare per la costituzione della squadra degli esploratori cattolici...>. Anche questa fonte ci “lascia un po' d'amaro in bocca”, curiosi di sapere quali siano state le difficoltà incontrate accennate nel testo ma nello stesso tempo ci soddisfa per la conferma della datazione.
Come usasi dire, non c'è il due senza il tre. Ed ecco la terza fonte: a pagina 75 de “I fanciot di Don Stornini” leggiamo: <Ma il 1916 è l'anno in cui il Rag. Gho fonda nell'ambito del ricreatorio (di don Stornini – ndr) il primo gruppo di esploratori cattolici (ASCI)>. Infine, tenendo conto anche del fatto di non trovare in alcuna fonte, nemmeno novarese, cenni ad una presenza di scout alessandrini al convegno di Arona del luglio del '16, siamo ragionevolmente orientati a ritenere che l'origine si attesti verso l'autunno.
Lo scoutismo in Alessandria si affaccia con la formazione di un gruppo del CNGEI. Dal bollettino nazionale del Corpo, “Sii preparato”, ricaviamo che l'otto agosto 1915 il primo riparto della sezione di Alessandria ha prestato giuramento nel cortile del Palazzo della Provincia. La notizia appare anche su “L'Ordine” del 13 agosto (ci ritorneremo nel capitolo 4). Pur non avendo ritrovato documenti attestanti la data esatta di avvio delle attività, possiamo presumere che a partire dalla primavera del '15, tempo di mobilitazione nazionale, alcuni giovani siano stati attirati e coinvolti nel costituire questa nuova associazione anche nella nostra città. Si può ragionevolmente affermare che il GEI abbia svolto attività in Alessandria esclusivamente nel corso della stagione bellica. Come detto sorse nel tempo di fermento giovanile interventista, con chiara impostazione paramilitare (se ne vedano i vertici nazionali e locali, il linguaggio, lo stile, le attività). Si sviluppò e crebbe coinvolgendo la cittadinanza con iniziative significative ed effettuando gesti menzionati dai giornali locali. Venendo meno la necessità di supporto enfatico allo sforzo bellico, dal '18 non abbiamo (ad oggi) notizie circa il Corpo Esploratori in Alessandria. Per altro, nel frattempo, nel 1916 si era costituita l'ASCI in città e si può pensare che alcuni giovani possano essere passati a militare in questo nuovo gruppo mentre altri abbiano abbandonato le attività o siano affluiti in altre nascenti aggregazioni di matrice politica. È stata comunque una parentesi significativa, figlia del momento storico in atto e ulteriore testimonianza della forza di aggregazione propria del movimento scout.
Su Giuseppe Gho:
Giuseppe Gho merita una particolare menzione in quanto fino ad oggi poco conosciuto nell'ambito dello scoutismo alessandrino e della sua storia. In realtà, Giuseppe, fu personaggio di primissimo piano, protagonista assoluto della fase fondativa dello scoutismo cattolico nella nostra città. Egli, peraltro, è interprete rappresentativo della relazione esistente tra i circoli giovanili di Azione Cattolica e la nascente ASCI. Nel 1912 è eletto segretario dell' AC giovanile diocesana: ha 22 anni essendo nato nel 1890. Due anni dopo lo troviamo impegnato in politica in veste di candidato alle elezioni comunali. Il 1915 è l'anno in cui l'Italia entra in guerra: poco prima che il Piave “mormorasse”, quel 24 del mese di maggio, Giuseppe è eletto Presidente della Federazione Giovanile dell'AC. Verrà riconfermato nei due anni successivi e, ancora, nel 1919. Porta avanti, nel contempo, il suo impegno politico (lo ritroveremo nel marzo del 1917 membro della giunta diocesana dell'Unione Popolare ) e, soprattutto, la volontà e la concreta realizzazione della nascita dello scoutismo cattolico in Alessandria. Nel gennaio del 1917 è presente alla conferenza di Mario Mazza in città quale “Commissario locale” dell'ASCI. Il 6 maggio presenzia quale “Commissario provinciale” alla solenne promessa dei primi scout, Nel mese di luglio visita il campo esploratori in corso di svolgimento a Capriata d'Orba. Ad agosto dello steso anno muore il padre (L'Ordine 31/8) e poco dopo viene chiamato alle armi. Tornato dalla guerra, lo ritroviamo nel giugno del 1919 citato ancora come “guida degli esploratori” in una celebrazione vescovile nella chiesa di San Giovannino. Forse prostrato dall'esperienza della guerra e da altre cause, pare abbia patito disturbi neurologici che lo portarono alla morte nel marzo del 1920. Il giorno 27, “La Libertà” (nuovo titolo del settimanale diocesano), gli dedica un lungo articolo di commiato.
Parla Sergio Serafini:
(...) Ieri passo negli uffici della Regione Piemonte e prendo alcuni numeri della rivista Piemonte Parchi tra cui il n.221 di dicembre 2012.
Vi è un articolo sul monastero di San Biagio vicino a Mondovì, attualmente gestito da due suore benedettine che concentrano la loro attività sul dialogo interreligioso e (guarda caso) hanno scelto la frase di Ashoka come benvenuto al monastero.
Il monastero di San Biagio è stato rivitalizzato, dopo anni di abbandono, nel 1973 da un monaco trappista che ci ha vissuto da solo a lungo padre Filiberto Guala, alto dirigente RAI prima di ritirarsi alla vita monastica. Nel 1984 il clan Alessandria 2 ha passato una Pasqua con padre Filiberto che "utilizzava" gli ospiti per apportare migliorie al monastero; a noi è toccato cominciare i lavori per far rivivere un laghetto con sorgente in cui avrebbe voluto allevare trote (allego una foto del lavoro-divertimento; è nella photogallery sezione Verso il Centenario).
e ancora: ci terrei a precisare che don Sandro ha sempre pagato la quota a tutti i rovers che per la prima volta affrontavano il viaggio ed il servizio a Lourdes, il suo pagamento era "prestito d'onore". Quando ho fatto il mio primo servizio a Lourdes nel 1969 il don mi ha pagato il viaggio spiegandomi che era un modo per non gravare troppo sulle finanze della mia famiglia ed io mi sarei impegnato a pagare a mia volta il viaggio ad un altro scout appena avessi avuto un lavoro tutto mio. Ciò è avvenuto anni dopo, pagato il mio debito d'onore, l'ho riversato sulle spalle di un ragazzo del mio clan continuando la spirale positiva che il don aveva cominciato. (...)
Parla Carlo Piccini;
Io sapevo, da voci tramandate oralmente, che il primissimo fazzolettone postbellico dell'AL1 fosse granata e che questo, dopo l'adozione del colore scozzese nel 51 (mi era stato raccontato davanti a un fuoco, adottato a seguito di un campo internazionale e/o gemellaggio con un gruppo scozzese, ma la cosa non posso documentarla), fosse stato poi ripreso dal gruppo di Valenza, a sua volta nato da una costola del Riparto alessandrino. Il documento confermerebbe, almeno in parte, la fonte tramandata oralmente. L'altra parte della storia è che invece i Riparto AGI avesse il fazzolettone bianco/celeste e che il Clan del Nord avesse per un certo periodo adottato la "folgore" ossia un fazzolettone nero con stella gialla al centro.
Parla Enrica Cresta:
(...) fino al 1974 le Guide e gli Scout erano separati frequentando addirittura chiese diverse (le Guide a Santa Rita e gli Scout a Santa Lucia).
e ancora: Padre Daniele Pennone è stato per molti anni l'Assistente dell Guide di AL1 a Santa Lucia, lo è stato anche nel periodo in cui io sono stata prima Guida eppoi Scolta, trasferito a Genova fu successivamente sostituito da Padre Ancarani. Padre Daniele grande e amato Assistente è deceduto alcuni anni fa, nel 1997 quando organizzammo il mitico raduno di vecchie Guide in Cascina in Valle S.Bartolomeo partecipò con noi e disse Messa, è rimasto nel cuore di noi tutte per la grande umanità e simpatia.
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